I dati provenienti da una recente indagine di Pornhub evidenziano un’importante crescita dell’interesse per l’erotismo.
Ciò è dovuto a svariate trasformazioni sociali cui il pensiero erotico è andato incontro, soprattutto a fronte dell’evoluzione tecnologica e digitale. Questi scenari virtuali consentono di espandere a dismisura l’immaginario erotico, a discapito della componente relazionale.
L’interesse per l’erotismo, nella società contemporanea, cresce a dismisura di anno in anno. In un’indagine di Pornhub è emerso che i siti pornografici hanno ricevuto nel 2018 (nel mondo) oltre 35,5 miliardi di visite, 13,7 milioni in più rispetto al 2017. Una media di 92 milioni di visite al giorno, 962 ricerche al secondo.
L’Italia è l’ottavo Paese per numero di visitatori: l’età media è di 35 anni, mentre gli utenti tra i 18 e i 34 anni generano il 61% del traffico.
Una tale crescita è dovuta a svariate trasformazioni sociali cui il pensiero erotico è andato incontro, nel corso degli ultimi decenni, soprattutto a fronte dell’evoluzione tecnologica e digitale, e della facilità con cui sono veicolati attualmente i contenuti pornografici.
La domanda sessuale, oggi, si presenta d’altronde sotto forma di svariate declinazioni: dal bisogno d’informazione, a quello di confronto, fino al sesso virtuale e alla vera e propria pornografia. Internet è diventato, in altre parole, il principale luogo di scambio di contenuti sessuali e ciò ha inevitabilmente rivoluzionato il discorso sociale inerente l’erotismo.
Secondo Octavio Paz (1993, p. 14) l’erotismo mette in “sospeso”, per così dire, la principale funzione dell’atto sessuale, la riproduzione, e tramuta le emozioni, le azioni e i rituali che accompagnano la sessualità in un gioco che è fine a sé stesso.
Poiché, secondo alcuni studiosi, è la società che abita la sessualità del corpo (Laqueur, 1990), possiamo dire che l’erotismo moderno non ha più nella relazione il fondamento della propria eccitazione individuale, ma lo ha nella possibilità di utilizzare scenari, contesti, immagini potenzialmente infiniti (il web) di cui la società corrente è caratterizzata.
L’erotismo diventa così una relazione sessuale priva della sua componente interpersonale. Al diffondersi di questo tipo di sessualità contribuisce la stessa caratteristica del web: nell’erotismo contemporaneo, ovvero, il sesso viene vissuto nei canoni di un’intimità anonima. La possibilità di celarsi dietro una maschera, quella ad esempio del profilo social, non è altro che la rappresentazione della carenza narcisistica e di autostima dell’individuo sociale contemporaneo che viene celata soltanto in funzione del soddisfacimento personale e individualistico (Pozzi, 1992).
Il significato sociale della pornografia moderna
Come evidenziato dalle statistiche di Pornhub, in questo momento, attraverso il web si trasmettono un numero impressionante d’immagini e video che ritraggono le persone durante lo svolgimento di atti sessuali. Questo perché la pornografia digitale ha azzerato i costi di produzione di tali contenuti: attraverso le apparecchiature elettroniche moderne, come gli smartphone, tutto è ormai al contempo discreto, facile, economico e potenzialmente sempre a portata di mano (Menicocci, 2008).
La proliferazione di spazi erotici “virtuali”, tuttavia, predispone a un autentico paradosso che investe la sessualità contemporanea.
Da un lato abbiamo contenuti e desideri reali, dall’altra strumenti di diffusione virtuali. Poiché lo scopo della pornografia e dell’erotismo è il soddisfacimento di bisogni narcisistici personali, il digitale ha permesso ai singoli interessi individuali di specializzarsi e, agli svariati desideri, di trovare un modo di manifestarsi.
Ne consegue che l’erotismo non ha più la possibilità di evolvere in sessualità, ma di rimanere nei canoni di un auto-soddisfacimento. È in questo senso che alcuni parlano dell’erotismo contemporaneo nei termini di realcore, dall’unione tra le parole reality e soft/hard core: un erotismo, ovvero, che riflette nuove modalità interattive le quali vanno a costituire una subcultura sociale narcisistica (Messina, 2005).
L’assenza di motivazioni economiche, la gratuità, la condivisione, rivelano dunque, da parte delle persone, la ricerca di moduli espressivi diversi, come se fossero alla ricerca di un’autenticità o, più semplicemente, alla ricerca di approvazioni estrinseche (Carrara, 2019). E a partecipare a questa ricerca di autenticità narcisistica, non sono soltanto i protagonisti della pornografia, ma anche chi, nel web, aderisce attraverso commenti, domande o like (Mancocci, 2008). Un atto come il sesso che, di per sé, predispone a un’inestirpabile corporalità, è divenuto cioè immateriale (Caronia, 2000), con tutti gli aspetti psicosociali che, nell’individuo, col procedere, questo comporta.
I risvolti psicosociali dell’erotismo contemporaneo
Di tale rivoluzione erotica fanno parte soprattutto coloro che la subiscono: i nativi digitali, ovvero gli adolescenti di oggi. Essere sempre connessi con il virtuale, li rende i primi destinatari dei contenuti pornografici amatoriali, a causa della maggiore fruibilità degli stessi (Iaquinta, 2017).
Da qui derivano importanti conseguenze a livello sociale.
Partendo dagli adolescenti, più frequentemente di quanto accade con gli adulti, il sesso è vissuto come una scarica di tensione interna piuttosto che come la possibilità d’incontro con un’altra persona. Avere a che fare fin dalla preadolescenza con contenuti pornografici, può dunque comportare una precocità sessuale, che molto spesso, non rispecchia il normale sviluppo dell’individuo.
Col procedere, il rischio è di sviluppare problematiche relazionali e narcisistiche che potrebbero inficiare seriamente il corretto sviluppo psicosociale. In senso ancora più generale, potremmo dire che l’erotismo telematico non è altro che la separazione, in termini sociali, dell’attività sessuale della riproduzione della specie, a causa di un processo di esteriorizzazione del corpo. Tale stato di conflitto, tra sviluppo biologico e sviluppo psichico, incide profondamente nell’evoluzione sociale del soggetto adolescente (Iaquinta, 2017).
Non solo.
La sessualità in un adolescente, rappresentando sempre meno il punto di arrivo di un percorso di crescita e maturazione (giacché non avviene con quell’intreccio di affettività e sentimenti che dovrebbe contenere) condurrebbe a un impoverimento affettivo sostanziale. Ciò che manca nella società contemporanea, a proposito dell’erotismo e della sessualità, è quindi un’educazione del soggetto che comprenda e privilegi anche il mondo delle emozioni, dei sentimenti, oltre l’eros inteso come forma di soddisfacimento individuale (Iaquinta, 2017).
Se la sessualità è l’evoluzione dell’erotismo, nell’era contemporanea, si corre il rischio che tale sviluppo non avvenga se non si cura il fenomeno soprattutto sotto un profilo pedagogico.
Se l’erotismo è l’arte di sottintendere, di suggerire, di far immaginare, allora è indubbio che si tratti di un qualcosa che coinvolge la sensibilità del singolo individuo, sia del seducente, sia del sedotto; ed è evidente che un erotismo di massa è la smentita stessa del concetto di erotismo, poiché ciò che proviene dalla società di massa non arricchisce, ma impoverisce le risorse qualitative del singolo individuo.
La maniera di vivere oggi la sessualità è un indice di vuoti profondi nei valori personali.
La divisione evidente che sopraggiunge fra la quantità della stimolazione erotica e la qualità di essa, così come tra la fantasia e la realtà, non può che incanalarci verso un’alienazione sempre più grande, nell’atto stesso in cui si offre come “rimedio” contro quest’ultima.
Bibliografia
Carrara, G. (2019). Il gioco e l’erotismo, Enthymema, XXIII.
Caronia, A. (2000). Il sesso al tempo di internet, IULM, 24 Ottobre 2000.
Iaquinta, T. (2017). Adolescenza digitale, amore e sesso, Pedagogia e Psicologia, Educare.it, 17, 11.
Laqueur, T. (1990). L’identità sessuale dai Greci a Freud, Laterza, Bari.
Menicocci, M. (2008). Sesso, esibizionismo e internet. La “rivoluzione” digitale del realcore, Antrocom, 4, 1.
Messina, S. (2005). Realcore, the digital porn revolution, in Menicocci, M. (2008). Sesso, esibizionismo e internet. La “rivoluzione” digitale del realcore, Antrocom, 4, 1.
Pozzi, E. (1992). Il carisma malato, Liguori, Napoli.